La (vera) stagione dei nuovi inizi è l’autunno
La primavera è la stagione metaforicamente associata alla rinascita, ma ultimamente l’autunno è in lizza per questo titolo.
Per molti di noi è la fine dell’estate a coincidere con una vera e propria ri-partenza, tanto che mentalmente facciamo coincidere l’inizio dell’anno con il mese di settembre.
È soprattutto il calendario scolastico a dettare questi ritmi, e sono i passaggi cruciali da un ciclo scolastico all’altro a rappresentare, come dei veri e propri riti di passaggio, i “nuovi inizi” più temuti e adrenalici che, come piccoli e giovani studenti, oppure come genitori, ci troviamo ad affrontare in questo periodo dell’anno:
- l’inizio della scuola dell’infanzia: è la separazione per eccellenza, i primi passi mossi nel mondo al di fuori della nucleo protettivo della famiglia e della relazione con la mamma. I pianti inconsolabili non sono solo quelli dei bambini lasciati alla scuola materna, ma anche quelli delle mamme al rientro, da sole, a casa.
- l’inizio della scuola primaria: è il momento del primo confronto con le aspettative del mondo sociale, le prime richieste e le prime responsabilità che il bambino deve assumersi. E’ un banco di prova importante che non evita a nessuno, bambini e genitori, una buona dose di ansia anticipatoria e da prestazione!
- L’inizio della scuola secondaria di primo grado: è l’uscita dal mondo dell’infanzia e il primo approccio ad un mondo con aspettative e regole più da “grandi”. Molto spesso al giorno d’oggi i bambini non sono preparati a questo passaggio netto, e tanto meno lo sono i genitori.
- L’inizio della scuola secondaria di secondo grado: è il passaggio, più definitivo di quello precedente, al mondo dei “grandi”, all’adolescenza vera e propria. E’ un momento tumultuoso, l’essenza del cambiamento stesso!
Ma in generale, cosa spaventa di più bambini, ragazzi e genitori in ciascun nuovo inizio?
Il cambiamento in sé. Se è vero che non si può non cambiare, lo è altrettanto che l’essere umano farebbe di tutto per non farlo!
Il cambiamento pone di fronte all’ignoto: non sappiamo cosa ci aspetta, ma soprattutto non sappiamo cosa gli altri si aspettano e si aspetteranno da noi.
Questo comporta anche non sapere se si sarà all’atezza di queste aspettative ancora sconosciute.
Quindi ogni cambiamento rappresenta una minaccia alla propria identità, alla sopravvivenza del proprio io.
Come affrontare i cambiamenti al meglio e aiutare e sostenere i ragazzi nel farlo?
Il modo migiore per affontare ogni cambiamento è innanzitutto accettare le proprie emozioni, esprimerle e condividerle con qualcuno, prepararsi al cambiamento cercando di visualizzare come saranno le cose, concedersi tutto il tempo necessario per adattarsi alla novità senza giudicarsi in questa fase.
E in questo dobbiamo aiutare i nostri piccoli e i ragazzi: aiutarli a visualizzare le novità parlandogli di cosa li aspetta. Ascoltarli, accogliere le loro emozioni ,soprattutto quelle negative di ansia e paura come assolutamente normali. Incoraggiarli, sottolinenado le loro capacità e risorse, i cambiamenti che hanno già affrontato e i successi che hanno già avuto. Garantire la nostra presenza in caso di bisogno.
Celebrare! Molti suggeriscono di “festeggiare” assieme questi importanti momenti di passaggio, e in effetti i “riti di passaggio” nelle società tradizionali avevano proprio la funzione di esorcizzare collettivamente la paura del cambiamento e contagiarsi di entusiasmo e coraggio!
Buon inizio a tutti!!